Il Museo “Venerando Bruno”

Museo Venerando Bruno Museo Etnoantropologico e Archeologico

La storia

Il primo museo a nascere a Belpasso fu il “Giuseppe Sambataro”. Venerando Bruno, al quale oggi è dedicata la nuova sede, ha sempre rappresentato l’anima di quel luogo. Dopo un decennale lavoro di raccolta di reperti, nel 1982 Venerando inizia a progettare un museo per Belpasso, che vedrà la luce nel 1988 con il coinvolgimento di molti abitanti del luogo, attraverso la donazione di oggetti che andranno ad arricchire la collezione del museo.
Il Museo sorgeva presso un antico casolare con un ampio cortile interno: la struttura ospitava i reperti della tradizione belpassese dalla fondazione del nuovo centro abitato fino agli inizi del ‘900, ricreando gli antichi ambienti della vita domestica e del lavoro. All’interno delle sale fu allestita anche una piccola sezione archeologica, frutto delle recenti ricerche condotte.

Il museo, purtroppo, non ha vita lunga e nel 1994 è costretto a chiudere, non prima che la Soprintendenza abbia catalogato i reperti della collezione. Grazie al suo intervento, questo patrimonio rimarrà custodito fino alla riapertura del Museo, a 22 anni di distanza, l’11 dicembre del 2016, con l’allestimento della sezione etnoantropologica del Museo “Venerando Bruno”. Due anni dopo, lo stesso giorno, è inaugurata la sezione archeologica.
Oggi la collezione è custodita all’interno della Casa del Lampionaio (attigua alla Casa Russo Giusti), appartenuta in origine ad Antonino Anastasi e alla sua famiglia e successivamente venduta al Comune. Il Museo è suddiviso in due sezioni: quella etnoantropologica occupa le prime due sale e il cortile esterno, quella archeologica occupa la terza sala.

L’esposizione

Museo Venerando Bruno Museo Etnoantropologico e Archeologico

La sezione etnoantropologica

Museo Venerando Bruno Museo Etnoantropologico e Archeologico

Le sale ospitano una selezione di reperti collezionati dall’instancabile lavoro di Venerando Bruno e da molti altri belpassesi in vista dell’allestimento del vecchio museo e di quello odierno. Essi documentano i maggiori aspetti della cultura e delle tradizioni della città di Belpasso, dalla sua fondazione alla fine del XVII secolo, fino ai primi decenni del XX secolo. L’allestimento espositivo ricrea i diversi contesti della vita quotidiana: la lavorazione della pietra lavica, il lavoro nei campi, l’artigianato, la musica. è dedicata una particolare attenzione anche all’ambiente domestico, luogo di lavoro, di incontro, di gioco e di tradizione.
Ciascun reperto racconta una storia legata a pratiche, tecniche e abitudini lontane nel tempo, alcune delle quali ormai perse o dimenticate, altre trasformate o evolute, giunte a noi nelle forme della cultura contemporanea.
Una piccola sezione espositiva è, infine, dedicata alle testimonianze relative alle guerre che dal 1915 al 1945 hanno interessato il territorio locale, nonché agli eventi legati alla festa del patrocinio di Santa Lucia.


La sezione archeologica

Museo Venerando Bruno Museo Etnoantropologico e Archeologico

La sala, inaugurata nel dicembre del 2018, ospita i reperti provenienti dal territorio di Belpasso. In località Valcorrente, nella proprietà dei principi Borghese, sono state rinvenute tracce di frequentazione umana sin dalla fine del Neolitico, fino all’antica età del Bronzo. In c.da Grammena lo scavo ha messo in luce una fattoria con scarse testimonianze relative al periodo greco-ellenistico e una sovrapposizione di fasi costruttive di epoca romana, sulla quale viene poi costruita, nel VI secolo, una basilica utilizzata fino al XVIII secolo.

Numerosi i reperti che accompagnano il visitatore alla scoperta della cultura e della vita quotidiana degli antichi abitanti del territorio di Belpasso.

Il percorso si conclude con uno spazio dedicato ai rinvenimenti sporadici che danno risalto al duro lavoro svolto da Venerando Bruno. L’appassionato di storia locale, con la sua determinazione, ha fornito un contribuito prezioso all’intera comunità di Belpasso.

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